ABBIGLIAMENTO PER IL TREKKING: attrezziarsi con scarpe da ginnastica o scarpe da trekking per le varie visite guidate. Possibilmente munirsi di bastone da montagna. Non portare passeggini, ma in caso di presenza di bambini neonati, munirsi di sacche/marsupi.
VALLE DEL MELANDRO E STREET ART
La Valle del Melandro, che si estende tra Basilicata e Campania, cela una bellezza paesaggistica che lascia meravigliati, infatti questa zona non è molto conosciuta. Impreziosita dall’omonimo fiume, è tra le più belle e suggestive dell’appennino meridionale, nascosta e poco conosciuta si presenta ancora più misteriosa e affascinante. Abitata da secoli da un popolo tranquillo e operoso, oggi rafforza la propria identità: tradizioni, storia e natura si miscelano in una formula magica ed emozionante.
Negli ultimi 20 anni, oltre alla bellezza naturalistica, in questa parte della Basilicata ha preso piede l’arte dei Murales, dove gli artisti hanno impreziosito le pareti e le facciate delle case e dei muri. Questa Valle ha cosi ricevuto l’appellativo di “Valle più dipinta d’Italia”. Sono oltre 400 le opere di Street Art comprese tra 3 borghi, Satriano di Lucania, che è il più grande, Sant’Angelo le Fratte e Savoia di Lucania. La caratteristica principale di queste opere è la grande dimensione, nonostante questo sono ben integrate nel tessuto urbano.
Ogni anno vengono messe a punto tecniche per preservare i Murales dalle intemperie e dal trascorrere del tempo, in fondo queste opere custodiscono la memoria storica, le tradizioni e la cultura popolare e religiosa dei luoghi.
BRIENZA E IL CASTELLO CARACCIOLO
Brienza è un borgo medievale di origine longobarda perfettamente conservato. Tra gli interessi maggiori del patrimonio culturale di questo centro lucano sono senza dubbio i palazzi nobiliari, i portali e gli androni finemente realizzati, il monumento bronzeo dell’illustre giurista Mario Pagano, l’ex convento dei Frati minori oggi sede del Municipio e la Chiesa dell’Annunziata.
A dominare Brienza è la sua maestosa fortezza, il Castello Caracciolo. Una scalinata a cielo aperto conduce ad un terrazzo a terrapieno che ne è di fatto l’ingresso. L’illuminazione serale conferisce alla fortezza una rara bellezza oltre che a valorizzarne l’imponenza.
Il maestoso castello che sorge sulla cima rocciosa della circostante valle del Melandro. Le vicende del castello sono profondamente legate alla storia dell’antica e nobile Famiglia Caracciolo, una delle dinastie più potenti del Meridione italiano, la cui origine risale al X secolo. Questa antica fortezza angioina custodisce e gelosamente conserva con sé segreti e leggende. Si narra che intorno alla metà del 1300, proprio nel castello, vi abitasse una giovane bellissima chiamata Bianca. Ella non era una dama qualsiasi: oltre ad essere conosciuta per la sua grazia, stile, sensualità ed eleganza, Bianca si distingueva dalle altre gentildonne del suo stesso rango per essere una grande amante del lusso, le piacevano la bella vita e le ricchezze.
Amava accogliere nel castello i suoi ospiti e amici più cari dando delle grandi feste. Musiche, danze sfrenate, vestiti impreziositi da ricami pregiati, stoffe preziose come la seta provenienti dall’antico e lontano Oriente e fiumi di monete d’oro; durante questi ricevimenti ci si lasciava andare ad ogni genere di sfarzo, lusso e ostentazione.
Bianca partecipava a queste feste indossando sempre dei meravigliosi gioielli di cui andava molto fiera e che erano ammirati da tutti gli ospiti che prendevano parte a questi eventi mondani.
La leggenda narra che il suo immenso tesoro fosse custodito in una stanza segreta del castello che possedeva precisamente 365 stanze, una per ogni giorno dell’anno. La stanza del tesoro era la numero 366 ed era, per ovvie ragioni, inavvicinabile, inaccessibile, segreta e ben nascosta da occhi indiscreti e nemici. Solo Bianca e la sua ancella fidata erano a conoscenza del tragitto per accedervi.
Inaspettatamente un giorno, mentre viaggiava verso Amantea, Bianca fu rapita da pirati che la portarono al di là del Mediterraneo, ad Algeri. Qui un ricco pascià si innamorò perdutamente di lei e la volle caparbiamente per sé a tutti i costi, tenendola così per sempre lontana dalla sua Brienza. Da allora non si seppe più nulla di Bianca del castello Caracciolo di Brienza, né di lei, né del suo tesoro. Forse la bellissima donna non riuscì più a tornare nel suo amato borgo e per molto tempo la gente del castello rimpianse la sua scomparsa.
Oggi si racconta che il suo tesoro sia ancora nascosto in quella segreta stanza del castello e che fa ancora gola a molti. Molti, invano, hanno tentato di perquisire ogni angolo della fortezza di Bianca per accedere al suo inestimabile tesoro.
LE GROTTE DI PERTOSA-AULETTA
Situate nel massiccio dei Monti Alburni, le Grotte di Pertosa-Auletta sono uno dei geositi focali del Geoparco “Cilento” e presentano due unicità: sono le uniche grotte in Italia dove è possibile navigare un fiume sotterraneo, il Negro ma sono anche le sole in Europa a conservare i resti di un villaggio palafitticolo risalente al II millennio a.C.
La visita guidata, adatta a persone di ogni età, permette di visitare tutta la grotta turistica.
Il viaggio nelle profondità delle Grotte inizia con l’ingresso nella Sala delle Meraviglie . Si prosegue in barca per arrivare al grande Ingresso e a piedi verso la Sala del Trono e la maestosa Grande Sala (alta ben 24 metri).
In primavera/estate c’è la possibilità di poter fare molte altre attività outdoor come (su richiesta):
- E-Bike;
- Tour nel Parco Dell’Appennino Meridionale con escursioni ai Ponti Tibetani di Sasso di Castalda e al Ponte della Luna;
- Bike Mtb Gravity con Dowhil;
- Enduro con risalite meccanizzate alla Sellata Trail Center;
- Corsi di MTB;
- Trekking and escursioni sul Monte Pierfaone, Arioso, Volturino, Montagna Grande di Viggiano, Nordic Walking con istruttore;
- Escursioni a Cavallo;
- Vie Ferrate con noleggio kit;
- Escursioni al Ponte della Luna a Sasso di Castalda;
- Visita le Grotte di Pertosa.
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